
Non avrei mai pensato che un semplice clic in una serata schifosa, con il cazzo duro e la testa piena di fantasie, avrebbe dato il via a una maratona di scopate che ancora oggi mi fanno sborrare solo a ripensarci.
Era una domenica noiosa, stravaccato sul divano, con le palle piene e stufo di segarmi davanti al porno. Così, senza pensarci troppo, ho scritto su Google: cerco scopamica. Tra un mare di siti, uno mi ha chiamato come una calamita: Scopamici.
Mi sono iscritto in due minuti, ho caricato un paio di foto in cui sembravo un dio del sesso e ho iniziato a cacciare. Non volevo amore, non volevo chiacchiere. Volevo una femmina che mi cavalcasse senza freni, che me lo succhiasse fino a prosciugarmi e che scopasse come se non ci fosse un domani.
La prima scopata: Marta, una belva insaziabile

La prima a scrivermi è stata Marta, 35 anni, appena separata, con un culo che implorava di essere sculacciato e occhi che dicevano: “Ti sfondo”. Ci siamo scritti messaggi zozzi fin dal primo istante: “Voglio il tuo cazzo dentro di me”, “Ti scopo finché non ce la fai più”. Ogni parola era una promessa di sesso selvaggio.
Ci siamo visti in un bar vicino a casa sua. Non abbiamo quasi parlato. Ci siamo guardati, ci siamo divorati con gli occhi, e l’aria si è caricata di pura lussuria. In dieci minuti eravamo già a casa sua. Ha aperto la porta, mi ha sbattuto contro il muro e mi ha infilato la lingua in gola. “Togliti i pantaloni e scopami subito”, ha ringhiato, mentre si strappava i vestiti, mostrando un paio di tette perfette e una figa già fradicia.
L’ho afferrata per i fianchi, l’ho girata contro il muro e gliel’ho infilato con un colpo secco. I suoi gemiti erano puro porno, forti, incontrollati. “Più forte, cazzo”, mi implorava, e io la sbattevo con tutto me stesso, mentre le sue unghie mi graffiavano la schiena.
Il letto tremava, la testiera sbatteva contro il muro, e il pavimento si è riempito di sudore e umori. Me l’ha succhiato come una dea, guardandomi negli occhi, e poi mi ha cavalcato finché non siamo esplosi in un orgasmo che ci ha lasciati a pezzi. Ci siamo salutati all’alba, con il corpo distrutto e il cazzo soddisfatto.
Quella notte ho capito che scopare con qualcuno che vuole esattamente quello che vuoi tu è il fottuto paradiso.
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Cerco scopamica? Un buffet di fiche e fantasie

Marta è stata solo l’antipasto. Scopamici era un negozio di caramelle pieno di donne arrapate, ognuna con una figa più vogliosa dell’altra. Tutte vere, tutte pronte a scopare senza limiti. E io, felice di infilarglielo a chiunque volesse giocare.
Lucia sembrava una santarellina, ma sotto sotto era una gran porca. Voleva scopare in macchina, come una teenager infoiata.
Ci siamo incontrati in un parcheggio buio, e sul sedile posteriore me la sono scopata mentre le sue tette rimbalzavano e i suoi gemiti appannavano i vetri. Mi ha stretto il cazzo con la figa così forte che per poco non sborravo in due minuti. È stato veloce, ma mi ha lasciato secco.
Poi è arrivata Sofia, una dea con i capelli ricci che sembrava uscita da un film porno. Mi ha chiesto di legarla al letto con una sciarpa e di darle dentro. “Scopami finché non mi ricordo più come mi chiamo”, ha detto, spalancando le gambe e mostrandomi una figa rosa e bagnata. L’ho legata, le ho leccato ogni centimetro, e l’ho penetrata mentre si contorceva, chiedendomi di più. Ogni colpo era un urlo, ogni orgasmo un terremoto.
Sesso senza cazzate, puro e duro
La figata di Scopamici era che tutto andava dritto al punto. Niente appuntamenti del cazzo o chiacchiere inutili. Volevi scopare, lo dicevi. Volevi farti succhiare il cazzo, lo chiedevi. Senza giochetti, senza storie.
Giulia è stata chiara fin dall’inizio: “Voglio un cazzo che mi faccia venire una volta a settimana”. E io le ho dato quello e altro. Ci siamo visti tre volte, e ogni incontro era un festival di pompini, leccate e scopate brutali. Ci divoravamo vivi, senza parlare d’altro che di come ci saremmo scopati la volta dopo.
Ci sono state altre. Una tipa di passaggio che mi ha fatto un pompino in hotel fino a lasciarmi senza fiato. Un’altra che voleva sfogarsi dopo una rottura e mi ha chiesto di scoparla nel culo mentre gridava il mio nome. E una sposata che mi ha confessato che suo marito sapeva tutto… e si segava pensando a come me la scopavo. Quella scopata è stata puro morbo, un gioco mentale tanto intenso quanto fisico.
La verità in ogni scopata
Col tempo, ho capito il trucco: l’onestà è ciò che rende una scopata così fottutamente incredibile. Su Scopamici puoi dire “voglio leccarti la figa finché non mi vieni in faccia” e nessuno si scandalizza. Puoi confessare che ti eccita farti graffiare o farti mordere il cazzo piano mentre te lo succhiano. Tutto è concesso, tutto è goduria.
La gente pensa che questi siti siano per sfigati. Che stronzata. Sono per chi sa cosa vuole: scopare alla grande, senza drammi, senza bugie.
Le mie fisse: un harem di orgasmi
Dopo qualche mese, ho la mia lista di preferite. Donne con cui continuo a scopare quando ci prende la voglia. Alcune sono puro fuoco, altre più morbide, altre vogliono provare tutto. Ma tutte cercano una cosa: venire fino a crollare.
Clara mi chiama ogni volta che il suo ex la rompe. “Ho bisogno di un cazzo che mi ricordi cos’è un vero orgasmo”, dice. Ci prendiamo un caffè, ci strusciamo sul divano, e finiamo a scopare lento, profondo, finché la sua figa non si contrae e mi inzuppa di sborra. Finiamo sempre sotto la doccia, toccandoci mentre l’acqua ci lava via il sudore.
Eva è di un altro livello. Mi ha chiesto di filmarci mentre scopavamo. “Voglio guardarmi mentre mi vengo segandomi dopo”, ha detto con una voce che mi ha fatto impazzire. Quella notte è stata un film porno dal vivo: lei a pecorina, io che la sbattevo da dietro, tutti e due che urlavamo mentre la telecamera catturava ogni colpo, ogni schizzo.
La libertà di scopare senza maschere
Scopamici mi ha dato qualcosa che non sapevo mi mancasse: poter essere un porco arrapato senza dovermi giustificare.
Dire “voglio scoparti il culo” o “succhiarmelo finché non ti sborro in bocca” e sentirmi rispondere con un “vieni e fallo”. Perché il sesso è una figata, ma ancora di più è sapere che puoi desiderare come un animale senza sentirti sporco. Che puoi scopare come un pazzo senza promettere niente. Che puoi dire “ci vediamo per venire” e sentirti rispondere “sì, e facciamolo da paura”.
Un finale che non finisce mai
Hai mai digitato “cerco scopamica” su Google? Guarda, non so quanto ancora userò Scopamici. Magari un giorno mi innamoro, o magari no. Ma finché avrò il cazzo duro e ci saranno donne con la figa in fiamme, continuerò a loggarmi, chattare e scopare.
Perché il desiderio non si spiega, si scopa. E Scopamici è lo stadio perfetto per giocarsi quella partita.
Se sei stanco di segarti da solo, se vuoi una figa che ti stringa e ti faccia vedere stelle, fai come me. Un clic e via a scopare. Il piacere ti sta aspettando.