13 Settembre 2024
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Era un tiepido giorno autunnale, uno di quelli in cui il desiderio di respirare i colori dell’autunno è ancor più intenso. E la voglia di recarsi al luogo di lavoro, onestamente, viene meno. Vivo nella splendida provincia perugina, a Gubbio, una cittadina ricca di fascino e tradizione, coi suoi borghi che calamitano l’attenzione di migliaia di turisti ogni anno. La mia città, in autunno, è ancor più affascinante, alcuni scorci della stessa sembrano un dipinto compiuto dalle mani sapienti di un artista. 

Lavoro per una nota ditta manifatturiera della mia zona. Faccio il rappresentante e, sovente, mi reco nel Nord Italia per aumentare o fidelizzare la clientela. Solitamente faccio tappa a Milano, Torino e Genova, grandi città dove, oltre a lavorare duramente nelle ore diurne, posso trascorrere piacevoli serate. All’ombra della Madunina, ad esempio, la vita notturna è particolarmente effervescente grazie alla presenza di numerosi locali ed il divertimento, di conseguenza, è pressoché garantito. 

Le trasferte di lavoro, un valido motivo per saziare i miei appetiti sessuali

Una manna dal cielo per chi, come il sottoscritto, ama divertirsi al calar del sole e, perché no, vivere qualche avventura amorosa sfuggente. Non sono un adone di bellezza, ma riesco  a far breccia nel cuore delle donne. Sono spigliato. La parlantina sciolta, acquisita grazie al lavoro che svolgo da un decennio a questa parte, mi consente di allacciare relazioni umane con estrema facilità. E non nego di utilizzare quest’arma anche col gentilsesso. 

Non me ne voglia Susanna, la mia amata compagna, una bravissima persona che, tuttavia, a letto è piuttosto tiepida. Per lei il sesso non è fondamentale nel rapporto di coppia, è l’ultima delle priorità. Per me, invece, è essenziale. Non la voglia cambiare, preferisco alimentare la mia passione per il sesso perseguendo altre vie, vivendo l’adrenalina di incontri con donne conosciute in ambito lavorativo o in qualche locale lontano dalla mia Gubbio. 

Le trasferte di lavoro, quindi, sono un assist invitante per coltivare i miei appetiti sessuali. Ma quando mi comunicarono di recarmi a Vicenza, non ero molto entusiasta. Si trattava di una trasferta di soli due giorni, molto intensi oltretutto, volti all’acquisizione di nuova clientela. in una zona particolarmente ricca, come lo è a tutti gli effetti il Nord-Est, dove la nostra azienda non aveva ancora ubicato il proprio business. 

Il tempo per conoscere qualche donna, quindi, era molto limitato, impresa resa ancor più titanica, trattandosi di giorni feriali, per la presenza tutt’altro che cospicua di locali notturni; in altre parole, la movida vicentina non era certo delle più vivaci. Erano due mesi, però, che non mi allontanavo da Gubbio per motivi di lavoro. E l’occasione era troppa ghiotta, non potevo certo lasciarmi sfuggire tale opportunità. 

Ester e Esmeralda: la Vicenza che mi piace

Poco tempo a disposizione, vita notturna “piatta” nei giorni feriali: la grande rete telematica, quindi, era l’unica via maestra, anche se era la prima volta, ad onor del vero, che percorrevo tale strada. L’idea, non lo nego, era piuttosto eccitante, ma avevo il timore di non riuscire ad appagare i miei desideri. Una preoccupazione, tuttavia, che si rivelò totalmente fallace. Grazie a questo portale di incontri vicenza, infatti, conobbi Ester e Esmeralda, due donne, colleghe di lavoro, che di notte amavano coltivare la propria sfrenata passione per il sesso. 

Entrambe impegnate sentimentalmente. Entrambe bisex. Entrambe grandissime amanti del sesso, alla ricerca di un uomo pronto ad esaudire i loro desideri sessuali. Ester, vicentina doc, trentacinquenne, la classica bellezza tascabile, quella che, volgarmente, potremmo definire “donna nana, tutta tana”, aveva una splendida terza di seno e un culetto piccolino, forse con “poca personalità”, che trovavo, in ogni caso, decisamente attraente. 

Esmeralda, invece, era una donna brasiliana di 45 anni dai lunghi capelli ricci, che muoveva da una parte all’altra del capo con maestria e seduzione, un corpo morbido e peccaminoso, ma quello che più mi affascinava era il taglio degli occhi, in grado di rendere il suo sguardo a dir poco magnetico.

L’incontro avvenne in un motel della provincia vicentina, lontanissimi da occhi indiscreti. Ester e Esmeralda  iniziarono a spogliarsi lentamente. Una volta restate in lingerie si avvicinarono e, dopo aver allentato il reggiseno, si abbracciarono e iniziarono a baciarsi appassionatamente. Si toccavano vicendevolmente le terga, mentre i loro seni erano appoggiati l’un l’altro. 

Due ore di ardente passione sessuale

I miei pantaloni non mentivano in alcun modo: ero eccitatissimo. Ma l’accordo prevedeva che fossero loro, quando lo avessero ritenuto opportuno, ad avvicinarsi e allentare la cintura degli stessi. Dovevo pazientare. E più attendevo, più diventava duro. Ester e Esmeralda, nel frattempo, erano passate dai baci ad un reciproco rapporto orale estremamente arrapante. Alzai la mano, ormai stremato, e chiesi che mi fossero slacciati i pantaloni. Dopo qualche moina di troppo, acconsentirono. 

Iniziarono a giocare col mio cazzo, lo leccavano simultaneamente. Ester, poi, iniziò a leccarmi le palle, mentre Esmeralda, con quello sguardo peccaminoso e conturbante, lo prendeva tutto in bocca e, mai sazia, succhiava con passione. Ad un certo punto fu proprio quest’ultima, ormai eccitatissima, ad iniziare le danze della penetrazione. Si mise a pecora e, mentre godeva col mio arnese duro e turgido, leccava la vagina di Ester, che ansimava ed aveva il volto dipinto dal piacere. 

Sperimentai tutte le posizioni. Ester, poi, chiese, all’apice dell’eccitazione, di essere penetrare analmente. Accettai, ben volentieri, la sua proposta. Furono due ore di ardente passione, come mai accaduto nella mia vita. Non era la prima volta che facevo sesso con due donne, ma una coppia di autentiche assattanate come Ester e Esmeralda non le avevo mai conosciute. E Vicenza, così apparentemente pudica e piatta, si rivelò assai più soddisfacente della sfavillante “Milano da bere”.